In quasi tutti i programmi di quella latrina che chiamiamo televisione non può mancare il nutrizionista che impartisce utili consigli sul come soddisfare la nostra esigenza di cibo evitando una morte prematura: mangiate molta frutta, verdura di stagione, bacche e scarnìse.
A condimento di queste preziose indicazioni c'è sempre una vasta gamma di accidenti in cui potrebbe incorrere chi non rispetta le prescrizioni: colesterolo, cancheri, colpi secchi e, per finire, impotenza.
Bisogna comunque dare atto che queste raccomandazioni, se depurate dall'allarmismo e dai sensi di colpa che tentano di ingenerare, hanno un senso: durante l'ultimo secolo siamo passati da un'alimentazione al limite della malnutrizione ad un regime iperproteico ed ipercalorico impoverendo la dieta tipica di questo animale onnivoro che chiamiamo Homo Sapiens.
Più o meno siamo quindi tutti d'accordo sul fatto che mangiare più frutta e verdura sia una scelta saggia ma bisogna anche dire che spesso i vegetali non si fanno volere bene:
- la loro preparazione richiede spesso procedure lunghe e noiose (conciare fagiolini, piselli o asparagi, pelare patate o cipolle sono tra i lavori più noiosi);
- se considerate le alte percentuali di scarti che hanno le verdure il loro prezzo è relativamente alto;
- frutta e verdura sono spesso oggetto di attacchi speculativi (basta una piccolo mal di pancia di Eolo che i prezzi schizzano alle stelle anche per quegli ortaggi che crescono in serra o sono importati);
- spesso alle verdure si associano sapori delicati e poco gratificanti.
Per ovviare a questi inconvenienti vi propongo la ricetta n. 388 dell'Artusi: Cavolfiore all'uso di Romagna:
- il cavolfiore è facile da pulire ed ha una buona resa in termini di percentuale edibile;
- in generale ha dei prezzi contenuti;
- è un ortaggio invernale e il freddo gli fa il solletico;
- è saporito specialmente preparato come da ricetta indicata.
La ricetta è la seguente:
"Dividete una grossa palla di cavolfiore, o due se sono piccole, in spicchiettini che laverete; e così crudi, senza asciugarli, cuoceteli in questo modo: ponete al fuoco un battuto proporzionato di aglio, prezzemolo e olio, e quando sarà rosolato fermatelo con un gocciolo d'acqua. Gettateci allora il cavolfiore condendolo con sale e pepe e quando avrà assorbito il battuto tiratelo a cottura mediante conserva di pomodoro sciolta nell'acqua calda. Dategli grazia e più sapore col parmigiano quando lo mandate in tavola, ove può servir per contorno al lesso, a un umido o ad un coteghino."
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