lunedì 3 dicembre 2012

Alla faccia della crisi - le ostriche

Questo è il periodo delle ostriche nostrane, quelle dell'Adriatico pescate (non allevate) ed ingrassate dal BOD che viene giù dal Po.
Le ostriche sono molluschi filtratori e si cibano delle sostanze organiche presenti nell'acqua quindi, oltre ad essere un concentrato di sapore come tutto ciò che nasce e cresce nel e sull'Adriatico, sono quindi un distillato delle Alpi ossia il bacino che alimenta il Po.
In questo periodo potete trovare le ostriche nostrane ad un prezzo decisamente abbordabile. Per le quantità, considerate che per una buona scorpacciata servono almeno 12 ostriche a persona.
Prima di acquistare i molluschi munitevi però dell'attrezzo giusto altrimenti non riuscirete mai ad aprirli.
L'utensile non basta, serve anche una certa pratica onde evitare di finire al pronto soccorso con le stimmate: il mollusco è tenace e farà di tutto per non essere mangiato.
In rete ci sono diversi tutorial ma, in generale, se le aprite da dietro, non puntate la lama contro la mano che tiene l'ostrica ma cercate di insinuare la punta verticalmente alla valva, in corrispondenza dell'articolazione tra le due valve. Fate leva e disarticolare il guscio. Una volta sollevate le valve fate entrare la lame ed andate a tagliare il muscolo.
Lavorate con l'ostrica in piano: il liquido contenuto all'interno non va assolutamente disperso!
Ci sono diversi modi per condirle, il mio preferito è con succo di limone ed abbondante pepe.
Un'alternativa è preparare una battuto di cipolla e preparare una salsa con aceto e pepe con cui condire le ostriche.


Forse non tutti saranno d'accordo e qualcuno la ritterrà perfino una bestemmia, ma trovo che una birra Orval ci stia proprio bene. 

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